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4 Febbraio 2012Prima visita ufficiale del nuovo Arcivescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro, a Martina Franca in Valle d’Itria. Grande accoglienza e manifestazione di affetto da parte dell’intera comunità, nonostante la pioggia battente abbia cancellato l’appuntamento previsto in piazza Roma con la passeggiata lungo Corso Vittorio Emanuele a salutare la città, accompagnato dalle autorità civili e militari locali. Monsignor Santoro non ha potuto fare altro che recarsi in macchina presso la Basilica di San Martino, dove è stato accolto dal rettore della Basilica don Franco Semeraro, dal vicario Don Luigi Angelini, dal massimo rappresentante dell’Amministrazione comunale, il Commissario prefettizio Sandro Calvosa, dalle massime autorità civili, militari e da tutto il clero della città, assieme ad una folla ordinata e devota, pronta per la celebrazione della prima Santa Messa del nuovo Pastore. Non hanno potuto essere della cerimonia Don Franco (San Domenico) per ragioni di salute e Don Dino Lepraro (Sant’Antonio) in Perù per la sua missione annuale.
“Sono certo, Eccellenza – ha affermato l’ex prefetto di Foggia, Sandro Calvosa – che lei non farà mancare il suo sostegno anche a Martina. Lei oggi ci porta la testimonianza di Cristo che è speranza”.
“L’arrivo del nuovo Vescovo è sempre un momento importante nella storia di una Diocesi – ha detto Don Raffaele Pepe, parroco di Regina Mundi – carico di emozioni sempre forti”. Don Raffaele, tarantino di nascita e ormai martinese di adozione ne ha visti tanti di Vescovi nella Diocesi ionica, ma “ad ognuno di essi – dice – mi lega un ricordo autentico”.
“È il mio Vescovo, un grande uomo di Chiesa”, così Angela Zaccaria da sempre impegnata nel movimento Comunione e Liberazione di cui Mons. Filippo Santoro è rappresentante autorevole.
Parole che mostrano grande attaccamento alla città nell’omelia del nuovo Vescovo: “Martina deve essere protagonista di una forte inversione di tendenza, dovrà tornare ad essere il ‘faro luminoso’ della Diocesi. Come sono belli i piedi dei missionari consumati dalla strada”, da qui l’appello alla testimonianza del Vangelo.
Poi una nota in merito alle attività da mettere in atto nel prossimo futuro: “Non ho ancora pronto un programma – ha detto Mons. Santoro – lo stileremo in condivisione con il clero cittadino e ascoltando le tante associazioni presenti sul territorio”.
Tra le parole più ricorrenti nel corso della sua omelia ne emerge una su tutte: solidarietà, ricordando il gesto di San Martino (patrono della città) che divise il mantello come simbolo della condivisione con i poveri. Un passaggio significativo sulla devozione mariana, un culto che in città diventa sempre più forte, ne è testimonianza la recente visita della Madonna di Lourdes e di Nazareth che ha visto tanti pellegrini in Valle d’Itria, ricordando anche la devozione nei confronti del Santuario della Madonna della Sanità e della Madonna del Carmine, non ultima la Madonna Pastorella presente in Basilica. “San Martino e Santa Comasia – ha detto Mons. Santoro – proteggano il nostro cammino. Il mio abbraccio più forte – ha poi concluso – è rivolto ai bisognosi e agli ammalati.
Monsignor Santoro ha accolto col cuore colmo di gioia le testimonianze di affetto nei suoi confronti augurando ogni bene alla città. Nella parte finale della celebrazione i ricordi di Don Franco Semeraro che ha ricordato alcuni momenti trascorsi insieme da giovani con il Vescovo Filippo, oggi alla guida dell’Arcidiocesi di Taranto.
Ottavio Cristofaro