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Il dott. Guido Ancona, 32enne di Martina Franca e laureato in giurisprudenza ed esperto in security, ci ha fornito un interessante spunto di riflessione in materia di videosorveglianza, facendo riferimento a due casi in particolare, ovvero due particolari esempi di ultima generazione utilizzati in molti centri urbani: il riconoscimento OCR delle targhe e riconoscimento facciale.
Negli ultimi anni in Italia la videosorveglianza ha avuto una fortissima espansione, sistemi di videoripresa a circuito chiuso sono stati installati in molte strutture pubbliche e private considerate a rischio, quali banche, uffici postali, ma anche supermercati, musei, stazioni ferroviarie ecc. Inoltre, sempre più spesso, sistemi di videosorveglianza sono utilizzati come strumento di vigilanza a favore di centri urbani costituendo un supporto molto efficace per le forze di polizia.
Con la Legge n. 48 del 2017, si è voluto potenziare l’intervento degli enti territoriali e delle forze di polizia nella lotta al degrado delle aree urbane sottolineando come la videosorveglianza urbana sia un mezzo di assoluta necessità per la tutela del decoro cittadino e per la prevenzione della criminalità.
Per agevolare l’inserimento del sistema di videosorveglianza, l’ordinamento ha concesso 30 milioni di euro complessivi per gli anni 2018 e 2019 a favore dei Comuni, sulla base dei decreti del Ministro dell’Interno, emanati di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Il 26 luglio 2018 scorso, a tal proposito, sono state approvate dal Ministero dell’Interno le linee guida per la promozione della sicurezza delle aree urbane con lo scopo di coordinare e favorire una maggiore collaborazione tra le forze di polizia e la polizia locale.
Il progetto nasce per rispondere alla crescente richiesta di sicurezza in alcune zone urbane ed è finalizzato meramente al controllo del territorio da parte degli organi di polizia.
Obiettivi principali:
- prevenire azioni criminali agendo come deterrente;
- favorire la repressione in quanto può fornire i dati rilevati nei luoghi ove si consumano;
- sorvegliare zone che presentano particolari elementi di criticità o in concomitanza di eventi rilevanti per l’ordine e la sicurezza pubblica;
- tutelare la sicurezza urbana, come previsto dall’articolo 6 della legge 125/2008;
- supportare le forze di polizia nelle diverse attività di prevenzione e controllo.
L’accesso ai dati è ovviamente consentito esclusivamente al Corpo della Polizia locale, alla Polizia di Stato, al personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e agli incaricati addetti ai servizi da essi designati.
A integrazione del sistema di videosorveglianza cittadino, in alcune città italiane, ha preso avvio un progetto innovativo “Sperimentazione sistema centralizzato nazionale targhe e transiti (SCNTT) per la sicurezza urbana” che consente la lettura di targhe e transiti in entrata e/o uscita, posizionati in diversi punti di accesso delle città individuati dalle Forze dell’Ordine. Il sistema è caratterizzato sia da telecamere OCR (lettura targhe) che da telecamere fisse collegate al sistema di videosorveglianza cittadino comunale.
Dal punto di vista tecnico e su autorizzazione già rilasciata da parte del Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza, le telecamere OCR saranno collegate al Sistema Centrale Nazionale Targhe e Transiti. Tale collegamento permetterà di acquisire automaticamente le liste aggiornate dei veicoli rubati. Il sistema offrirà un valido supporto alle attività di indagine delle forze dell’ordine che, tramite l’applicazione di filtri avanzati, potranno ricostruire gli spostamenti di un veicolo sospetto rilevato presso i diversi varchi di controllo, ricercare tutti i transiti di un determinato veicolo (anche partendo da una targa parziale) o visionare tutti i transiti di un varco in un determinato periodo in maniera rapida. Inoltre, per la Polizia locale sarà possibile collegarsi anche alla banca dati della Motorizzazione Civile e di Ancitel. Verranno così notificati i transiti ad esempio di mezzi non revisionati o non assicurati.
Un ulteriore progetto, in fase di sperimentazione, riguarda l’utilizzo di telecamere di videosorveglianza a riconoscimento facciale. Si tratta di uno strumento biometrico che garantisce una sicurezza ai massimi livelli utilizzando unicamente il volto dell’utente. Sono dunque i tratti somatici i fattori considerati dai sensori e dagli algoritmi della macchina.
Un sistema biometrico consente di identificare una persona in base ad alcune sue caratteristiche principali, fisiologiche e comportamentali. Si basa su sistemi hardware per l’acquisizione dei dati cui si integrano le componenti software che consentono, attraverso algoritmi matematici, di effettuare l’analisi dei dati e ricostruire l’identità di una persona e riconoscerla.
Il sistema maggiormente diffuso e utilizzato prende il nome di S.A.R.I, (Sistema automatico di riconoscimento delle immagini). Un sofisticato programma di riconoscimento facciale che è in grado di confrontare le immagini catturate dalle telecamere di sicurezza. Il ministero dell’Interno lo scorso anno ha aggiudicato la fornitura del software a un’azienda leccese che collabora con il centro di ricerca Cnr Isasi per lo sviluppo di algoritmi di riconoscimento facciale.
Al pari quindi del sistema di videosorveglianza cittadino, anche il sistema di lettura targhe e quello facciale potrà essere utilizzato congiuntamente da tutte le forze di polizia in modo autonomo e indipendente.
La finalità di questi progetti, ovviamente è quella di avere un ulteriore strumento di controllo che si va ad affiancare alla classica e obsoleta videosorveglianza cittadina e potrà rafforzare l’attività investigativa di prevenzione e repressione delle Forze di Polizia sia per i reati contro il patrimonio che per i reati legati al codice della strada, aumentando così il grado di sicurezza sul territorio.
La sicurezza delle aree urbane resta una condizione nodale per le amministrazioni comunali e non deve assolutamente essere considerata come un costo superfluo, un onere, una sorta di tassa aggiunta ma, rappresenta un requisito indispensabile per il territorio e per i cittadini. Ritengo che il diffondersi di una cultura della sicurezza sia al momento un requisito fondamentale per l’intero sistema Paese.