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29 Dicembre 2015Anche Martina Franca ha la sua Porta Santa. La Basilica di San Martino è Chiesa giubilare durante l’Anno Santo della Misericordia. È stato l’Arcivescovo di Taranto Filippo Santoro a dare inizio al Giubileo martinese aprendo la Porta della Misericordia nella Ecclesia major della città, ovvero la Basilica di San Martino, inserita tra le sette chiese giubilari della Diocesi di Taranto, su cui primeggia la Cattedrale di San Cataldo.
Il ruolo della Basilica, cuore spirituale di Martina Franca, viene rafforzato con questo gesto dell’Arcivescovo e riguarda tutta la comunità martinese e della Valle d’Itria. La porta aperta è un grande segno di accoglienza: aprendo la Porta si apre il cuore di Cristo e della Chiesa. Una cerimonia carica e di emozione e di preghiera con Mons. Santoro che ha spiegato il significato profondo della Misericordia.
“Il giubileo – ha detto l’Arcivescovo – è principalmente un anno di grazia, un grande sabato in cui terra e cuore riposano, e sono sciolti da qualsiasi vincolo. Voglia il buon Dio, dal volto misericordioso, liberarci da qualsiasi legaccio, da qualsiasi schiavitù e condizionamento. Il lavoro non sia la nostra stessa condanna e la terra torni ad essere rispettata poiché il suo sfruttamento potrebbe renderla sterile”.
Alla celebrazione erano presenti tutte le autorità della città con il sindaco, Franco Ancona, che ha aperto la cerimonia a cominciare dallo “statio” di fedeli e autorità che dall’arco di Santo Stefano si è spinto in pellegrinaggio sino alla Basilica.
Vi sono delle opere concrete della misericordia, sia corporali che spirituali, che – ha detto Mons. Santoro – “rendono rintracciabile, visibile, l’amore del Padre che trabocca dai nostri cuori verso i fratelli. In questo anno approfondiremo ancora meglio la missione della Chiesa che annuncia il Vangelo, dando da mangiare agli affamati, dando da bere agli assetati, vestendo gli ignudi, alloggiando i forestieri, visitando gli ammalati, visitando carcerati, dando degna sepoltura ai defunti. Così come alle opere corporali si uniscono quelle spirituali: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti”.
Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese stabilite dal Vescovo.
È importante che questo momento sia unito, anzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia, accompagnando queste celebrazioni con la professione di fede e con la preghiera per il Papa.
La Porta della Misericordia resterà aperta fino a domenica 13 Novembre 2016.
Ottavio Cristofaro