“Uno più uno fa tre”. Il 30 gennaio sarà presentato il libro sulla storia della Serveco
25 Gennaio 2016VI edizione Premio Asterisco al Prof. Teo Pizzigallo
30 Gennaio 2016Nel 2015 il premio Nobel per la Medicina e Fisiologia 2015 è stato assegnato alla farmacologa Youyou Tu e alla sua vincente ricerca sulla Malaria. I suoi studi traggono ispirazione dalla medicina tradizionale cinese, dopo anni di esperimenti la sua équipe è riuscita ad eliminare dal processo di estrazione le tossine ottenendo così dall’Artemisia Annua una sostanza pura: Artemisinina o Qinghaosu ovvero il nuovo farmaco contro la malaria. Il contributo di questo farmaco ha permesso la riduzione dei casi di malaria del 20-30% , cifre che in Africa significano 100 mila vite salvate ogni anno.
Spesso la medicina è lontana dalla povertà e dalle disuguaglianze sociali e così si finisce per aumentare il divario tra chi può curarsi e chi lo può fare poco o per niente; spesso gli interessi delle case farmaceutiche spengono i riflettori su buona parte del sud del mondo ma fortunatamente altrettanto spesso la ricerca e l’amore per il proprio lavoro salva vite umane. Tu è la prima donna cinese a ricevere il Premio e la dodicesima nella storia dei Nobel.
La malaria interessa l’umanità da sempre e uccide ogni anno circa 450 mila persone, è presente in oltre 100 Paesi seppur prevalentemente confinata nelle aree tropicali più povere dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Tuttavia, parliamo di alcune delle aree più affascinanti, del mondo, che attirano numerosi visitatori, ogni anno circa 10.000-30.000 viaggiatori europei ed americani, si ammalano di malaria.
La malattia è causata da parassiti, i protozoi del genere Plasmodium, le responsabili dell’infezione sono le zanzare femmine del tipo Anopheles che pungendo l’uomo ne trasmettono i parassiti. In seguito a un’incubazione variabile infettano i globuli rossi. I primi sintomi compaiono dopo 10/15 giorni dalla puntura e prevedono febbre, mal di testa, tensione dei muscoli, brividi e sudorazione, talvolta nausea, vomito e diarrea. Se non trattata con i farmaci appropriati, la malaria può diventare rapidamente pericolosa interrompendo l’afflusso di sangue agli organi vitali. Fino ad ora per la profilassi, i farmaci maggiormente utilizzati sono la clorochina (in aree di non resistenza), la clorochina + il proguanil, o la meflochina, la doxaciclina, o la sulfadoxina-pirimetamina in aree dove è stata trovata la resistenza del parassita alla clorochina. I plasmodi sono diventati fortemente resistenti a quasi tutti i farmaci che sono stati prodotti per combatterli, così come a numerosi insetticidi utilizzati per disinfestare le zone malariche, la scoperta dell’Artemisina si è affacciata al mondo al momento del bisogno e ne rappresenta un ulteriore passo verso il progresso; ricordando una celebre frase di un Nobel Italiano “E’ sempre meglio aggiungere VITA ai nostri giorni…” ( R.L. Montalcini).
Emanuela Saracino
*Ricercatrice presso Consiglio Nazionale delle Ricerche