Caccia all’untore: ora basta
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9 Novembre 2020Di seguito, appello dell’Assessora allo Sport del Comune di Martina Franca, Tiziana Schiavone, riguardo la possibilità di praticare sport in questo delicato periodo.
“Carissimi concittadini sportivi,
da qualche settimana, siamo tornati a vivere, nuovamente, un momento molto delicato per la vita di noi tutti.
Come noto, l’aumento dei contagi ha indotto lo Stato ad emanare diversi provvedimenti restrittivi.
Anche lo sport è, purtroppo ampiamente, coinvolto con la sospensione, quasi completa, delle attività sportive agonistiche e amatoriali.
Siamo chiamati tutti al senso di responsabilità massimo, rispettando rigorosamente le prescrizioni imposte dai Dpcm, l’ultimo dei quali entrato in vigore lo scorso venerdì 6 novembre.
Quest’ultimo consente, all’art.1,comma 9, di “svolgere attività sportiva o attività motoria, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva o di almeno un metro per ogni altra attività…”
D’altro canto, però, l’art. 1 comma 3, afferma che “è in ogni caso fortemente raccomandato di non spostarsi… salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi.”
E’ importante ricordare che è vietato formare qualunque tipo di assembramento, sia all’aperto che al chiuso.
Nel mese di ottobre, subito dopo l’emanazione dei primi Dpcm, ci siamo subito attivati, con gli uffici competenti, per mettere a disposizione delle nostre società sportive dilettantistiche, spazi pubblici all’aperto da utilizzare per le varie attività.
L’evolversi della situazione non ha consentito, purtroppo, di portare avanti questa opzione.
Adesso, anche al fine di frenare, per quanto possibile, la diffusione del contagio a Martina Franca, invito le associazioni sportive e i singoli cittadini a non mettere in atto iniziative spontanee, comportamenti o qualunque tipo di azione che possano essere interpretati come assembramenti, anche in piazze, parchi e zone all’aperto in genere.
Dobbiamo fare tutti un sacrificio per qualche tempo, rinunciando a praticare nella forma ideale e più completa possibile l’attività sportiva che, pur rimanendo essenziale per la salute e il benessere della Comunità, deve essere praticata nelle forme consentite.”